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Auchan Taranto Porte dello Jonio: Lo spazio si trasforma in una narrazione popolare.

auchan taranto 1È la sintesi di un’accurata analisi dell’esistente, di un attento ascolto del contesto e di una proposta progettuale. È un dichiarato omaggio a una comunità, tutto attraverso le lenti digitali del Building Information Modeling.
Analisi e Concept
Il centro commerciale Auchan di Taranto era una struttura con diverse criticità – nell’immagine architettonica e nella sua visibilità, nell’offerta funzionale e di servizi, nel comfort microclimatico interno – ma ancora capace di attrarre un elevato numero di visitatori e di esprimere un buon potenziale: in ottima posizione rispetto al centro città e ben radicato nel territorio, il centro ha infatti sviluppato nel tempo un solido rapporto con il proprio bacino di utenza (per quanto ridotto a causa della crisi dell’ILVA) e ha saputo sintonizzarsi con le tradizioni e le consuetudini del suo target di riferimento (un target trasversale, composto da over 60, famiglie e teenager). Il tutto, però, nella cornice di una struttura ormai obsoleta e poco articolata. Dalla necessità di dare un forte e chiaro segnale di rigenerazione (anche rinnovando e completando, con l’occasione, il mix merceologico), si trattava di riattivarne le potenzialità con un nuovo concept in grado di riallineare il centro ai più “esigenti” standard commerciali e architettonici contemporanei.
Il progetto di L22 Retail, brand di Lombardini22, ha interpretato il tema trasformando lo spazio in racconto, una narrazione “popolare” che parla del luogo, dei suoi talenti, delle sue vocazioni e della sua cultura materiale. Così il Concept: “mare + campagna” come riferimento geografico, le masserie tradizionali come indicazione linguistica, la manualità artigiana come ispirazione narrativa.
Il progetto
Vincitore di un concorso, il progetto gravita su un’area di 87.000 mq ed è composto di due parti: il restyling del centro commerciale esistente, un edificio di 30.000 mq, e un ampliamento con un nuovo volume di 10.000 mq accorpato al primo a formare un unico organismo architettonico, separato dalla viabilità carrabile da una fascia verde attrezzata. L’insieme è reso omogeneo in facciata da mascherature di verde rampicante (come l’antistante silos dei parcheggi) e scandito da tre grandi nuovi portali che, con i loro volumi monumentali alleggeriti da alti varchi laterali a tutto sesto, sono elementi di forte visibilità immediatamente riconoscibili. I tre portali, con l’emergenza in facciata della food court, segnano gli ingressi alle gallerie interne.
Le gallerie hanno una struttura a rete allungata, con due assi lunghi paralleli alla facciata e quattro assi corti perpendicolari e corrispondenti agli ingressi del centro. Al loro incrocio si aprono quattro piazze (denominate “cortili dei mestieri”) dedicate ai saperi artigianali del territorio tarantino: i vasai, i ceramisti, i pescatori, gli intrecciatori, omaggi declinati in forma di pattern grafici sulle lunette delle vetrine (lungo gli assi corti delle gallerie) e in libere composizioni di lampade a sospensione che richiamano gli intrecci di vimini, le ceramiche decorative di Grottaglie, la lavorazione della terracotta (le capase), le nasse dei pescatori. Il “cortile dei pescatori”, in particolare, corrisponde all’area di ampliamento e si distingue per la copertura piana in policarbonato (con carico solare opportunamente controllato da tende anti UV) e per la pavimentazione che riprende i marmi esistenti ma rivisitandoli in chiave contemporanea.
Gli assi lunghi delle gallerie sono invece caratterizzati dagli elementi tipici delle masserie pugliesi, con intonaco a grana grossa dai toni chiari, archi incrociati (che nella galleria dell’ipermercato, date le altezze diverse tra i due lati, diventano asimmetrici), volte e pergolati che fungono anche da ombreggiamento regolando l’intensità della luce naturale proveniente dalle vetrate di copertura sovrastanti: le coperture vetrate erano infatti una delle criticità del centro Auchan prima dell’intervento, troppo permeabili all’abbagliamento solare nonostante la gradevole sensazione di passeggiata “a cielo aperto” che sapevano offrire.
La food court affronta un’altra criticità: la crescente importanza della ristorazione nel retail dei centri commerciali ha portato a rimodularne lo spazio con un layout per circa 200 posti (contro i 150 precedenti), flessibile in funzione del target, dei modi di utilizzo e dei tempi di permanenza in un ambiente, il “cortile dei ceramisti”, reso percettivamente caldo da un coronamento in doghe di legno.
Infine il progetto dei bagni pubblici completo di tutte le funzioni, dove torna il tema “mare + campagna” declinato in una nuance di 6 tonalità di colore che modulano i diversi ambienti, tra cui nursery, bagno famiglia e salottino d’attesa.
Il progetto di Light Design – sia decorativo sia tecnico – completa il tutto con accurate combinazioni di fonti di luce (diretta, indiretta, ad ottiche orientabili o wall-washer ecc.) accuratamente assegnate ai diversi ambienti, interni ed esterni, per ottenere da ognuno rese ed effetti ottimali.
BIM: progettazione integrata
Per il progetto del centro commerciale Auchan Taranto Porte dello Jonio, L22 ha seguito anche tutte la parte impiantistica, elettrica e termotecnica. Insieme con il progetto architettonico, tutto il processo è stato implementato in ambiente BIM, confrontando e interpolando, fin dalle prime fasi progettuali e durante tutto lo sviluppo degli esecutivi, diversi scenari di simulazione per l’assorbimento energetico al fine di trovare, attraverso logiche di Business Intelligence, le soluzioni migliori sulla base di criteri oggettivi e valutarne i risultati. Un progetto dai contenuti umanisti ed artigiani, quindi, ma scrutati e sviluppati con le lenti digitali del Building Information Modeling.