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Federdistribuzione: dinamica delle vendite preoccupante.

I dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di maggio registrano una flessione del -1,3% rispetto a maggio 2015 nelle vendite a valore, con l’alimentare a -1,8% e il non alimentare a -1,0%. Dall’inizio dell’anno le vendite complessivamente segnano un +0,3% a valore nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.
“Il dato di maggio conferma le nostre preoccupazioni espresse ormai da molto tempo: siamo lontani da segnali stabili di ripresa dei consumi, con dati altalenanti nei mesi e che complessivamente indicano una dinamica molto debole - commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – Particolarmente significativo è il calo delle vendite di prodotti alimentari (-1,8% a valore e -2,0% a volume), segno che la situazione economica e il generale clima di incertezza sul futuro frenano gli acquisti anche nella spesa dei prodotti essenziali.
“Il quadro non è destinato a migliorare nei prossimi mesi estivi, sia per un’endemica debolezza della domanda interna che per il fatto che i consumi dovranno confrontarsi con un 2015 particolarmente dinamico, soprattutto nei prodotti alimentari, per fattori metereologici e per il contributo di Expo 2015. Una previsione realistica delle vendite al dettaglio per il 2016 potrebbe dunque essere vicino a una “crescita zero” – continua il Presidente di Federdistribuzione.
“Ma con questa evoluzione dei consumi lo sviluppo del Paese è a rischio, come testimoniano anche gli allarmanti dati di maggio della produzione industriale e degli ordinativi comunicati oggi dall’Istat. D’altra parte è del tutto comprensibile la difficoltà del settore industriale, di fronte a un mercato internazionale in frenata e a una domanda interna che non c’è”.
“La priorità deve essere la ripresa dei consumi, e su questo chiediamo sforzi ulteriori al Governo, chiamandolo a dare segnali di discontinuità con il passato sulle riforme per fornire più certezze sul futuro e a lavorare per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e per semplificare e agevolare l’attività d’impresa” conclude Cobolli Gigli.